In base a cosa varia il prezzo delle piastrelle in ceramica
Sono diversi i fattori in base ai quali varia il prezzo delle piastrelle in ceramica: la tipologia delle piastrelle stesse, tanto per cominciare, ma anche la destinazione d’uso. C’è differenza, infatti, fra le piastrelle prodotte per i rivestimenti e i pavimenti interni e quelle destinate invece gli ambienti esterni.
Inoltre, molto influiscono il formato delle piastrelle, le dimensioni, lo spessore, il design, il colore, le eventuali decorazioni, le tecniche di lavorazione. E bisogna anche tener conto della qualità dei materiali ovvero della presenza o meno di difetti; quest’ultima questione è cruciale e infatti ha condotto alla suddivisione in piastrelle di prima scelta, piastrelle di seconda scelta e piastrelle di terza scelta.
Non si trascurino, proseguendo, il lavoro di posa, e quindi ditta scelta, e nemmeno caratteristiche tecniche come il grado di resistenza all’usura e il coefficiente antiscivolo.
In foto le piastrelle della collezione Brera di ABK, presentata in occasione di Cersaie 2019 e ispirata all’antica tecnica del seminato veneziano. Al recupero di texture ed elementi grafici riconducibili ad epoche remote si aggiunge un attento lavoro di ricerca sul colore, che ha condotto alla creazioni di superfici perfette per gli spazi contemporanei.
I prezzi delle diverse tipologie di piastrelle in ceramica
Come è stato chiarito in precedenza, non è possibile elencare con precisione i prezzi delle piastrelle in ceramica perché cambiano in base a diversi elementi di eguale valore. Prendendo in considerazione la tipologia e generalizzando un po’, tuttavia, possiamo proporre alcuni esempi:
- Piastrelle monocottura prima scelta: 10-15 euro al mq.
- Piastrelle monocottura seconda e terza scelta: 9-10 euro al mq.
- Piastrelle bicottura prima scelta: 15-20 euro al mq. P
- iastrelle bicottura seconda e terza scelta: 12-15 euro al mq.
- Piastrelle in gres porcellanato effetto legno formato medio prima scelta: 30-35 euro al mq.
- Piastrelle in gres porcellanato effetto marmo formato medio prima scelta: 35-40 euro al mq.
In foto le piastrelle in gres effetto legno della collezione Vero di Marazzi; come potete notare, “muse ispiratrici” sono le grandi tavelle di rovere massello ricche di nodi, imperfezioni, stuccature. Queste piastrelle sono disponibili nei formati 22,5x180 cm e 20x120 cm e nei colori Natural, Rovere, Castagno e Quercia.
Quanto si spende per la posa delle piastrelle in ceramica
Quando arriva il momento di rivestire le pareti o creare pavimentazioni con le piastrelle in ceramica, bisogna considerare non soltanto la spesa relativa alle piastrelle stesse, ma anche quella derivante dal lavoro di posa. E, di nuovo, la cifra finale dipende da una summa di fattori. In primis, notevoli possono essere le differenze di città in città, di regione in regione.
In secondo luogo, un elemento basilare è la zona in cui si trova la casa e la sua distanza rispetto alla ditta incaricata di eseguire i lavori. Il tempo che il posatore impiega per arrivare a destinazione, per capirci meglio, è tutt’altro che trascurabile.
Sul piatto della bilancia troviamo anche l’ampiezza del pavimento e delle pareti da rivestire, la regolarità – o l’irregolarità - delle superfici (la posa in una stanza perfettamente quadrata, per fare un esempio concreto, è meno onerosa della posa in un locale con colonne, camini, gradini e altri “ostacoli”), il formato e la tipologia delle piastrelle.
Una posa diagonale, inoltre, costa più della tradizionale posa ortogonale in quanto occorre un maggior numero di tagliate lungo il perimetro della stanza. Vogliamo comunque fare una media? La posa delle piastrelle in ceramica comporta una spesa che va dai 25 ai 35 euro al mq.
In foto le piastrelle in semigres 60x20 cm della collezione BeLike presentata da Iris Ceramica a Cersaie 2019. I colori sono disponibili nella finitura lucida e opaca, per l’esattezza si sceglie fra 4 nuance calde (Cream, Peach, Sienna, Umber) e 4 fredde (Shell, Azure, Marine e QueenBlue). I decori Patch si ispirano all’antica tecnica giapponese del kintsugi, che consiste nell’unire i frammenti della ceramica rotta con colate d’oro. Su fondi scuri e bruni o su delicati disegni a motivi floreali spiccano intrecci di linee dorate irregolari che fanno venire in mente, appunto, una frattura.
Quando è possibile usufruire di detrazioni per le piastrelle in ceramica
Come è stato messo bene in chiaro dall’Agenzia delle Entrate, se la posa di piastrelle in ceramica per pavimentazioni e rivestimenti fa parte di una ristrutturazione più vasta dell’ambiente, si inquadra anche negli interventi per cui è possibile godere del Bonus ristrutturazioni, cioè di una detrazione Irpef.
Questo significa che se le piastrelle del pavimento, ad esempio, vengono sostituite per una semplice questione estetica, non è possibile usufruire dell’agevolazione; se invece la sostituzione è resa necessaria dal rifacimento di impianti, dall’installazione del sistema di riscaldamento o dalla rottura di una tubatura (ma l’elenco potrebbe continuare), allora lo sgravio è concesso.
Il Bonus ristrutturazioni è stato prorogato al 2020, ma stando alle ultime notizie alla fine del 2019 la percentuale non sarà più pari al 50 per cento bensì si ritornerà allo stato precedente, ovvero al 36 per cento.
In foto le piastrelle in gres porcellanato della collezione Manhattan di Casalgrande Padana, presentata anch’essa a Cersaie 2019 e ispirata al mondo dell’architettura e agli spazi abitativi contemporanei. Misure disponibili: grande formato 90x90 cm e sottomultipli (45x90, 60x60 e 30x60 cm). Spessore 10 mm, squadrato e rettificato.