Sistemi di diffusione del calore prodotto dalle stufe

Le stufe presenti in commercio possono essere classificate in base al sistema con cui diffondono il calore nell'ambiente circostante. Questi sistemi possono essere a irraggiamento, a convenzione, oppure ad acqua. Nel primo caso il calore è diffuso nell'ambiente dal corpo del generatore, realizzato generalmente in ghisa, in ceramica o in maiolica. Si tratta di corpi di grandi dimensioni da collocare al centro dell'ambiente da riscaldare, lontano da mobili e oggetti sensibili al calore. Nel caso di diffusione per convenzione, si sfruttano i flussi d'aria per propagare il calore, grazie anche all'eventuale presenza di ventole interne. L'aria calda tende a salire e lascia il posto a quella fredda da riscaldare. Mediante un sistema di canalizzazione il calore può raggiungere anche i locali più distanti dalla stufa. Il sistema di diffusione ad acqua è tipico delle termostufe, che funzionano, invece, come vere e proprie caldaie: riscaldano l'acqua sanitaria e quella che circola nell'impianto di riscaldamento, cui sono collegate, per diffondere calore in tutta la casa. Fonte: www.arredamento.it

Principali sistemi di alimentazione delle stufe moderne

La stufa, nata come evoluzione del camino, in passato era alimentata quasi esclusivamente a legna, una fonte rinnovabile ed ecologica. Oggi per riscaldare in modo pulito ed economico, oltre alla legna da ardere, i moderni apparecchi impiegano combustibili economici e a bassa emissione di CO2, come il pellet, ottenuto dalla pressurizzazione degli scarti di lavorazione del legno. Sebbene il prezzo di legna e pellet sia simile, il pellet risulta il combustibile più economico, perché il suo tasso di umidità è inferiore a quello della legna, per cui garantisce una migliore resa termica. Allo scopo di sostituire i combustibili fossili per il riscaldamento come gas, carbone e petrolio, con fonti rinnovabili e non inquinanti, negli ultimi anni si sono diffusi sul mercato le stufe alimentate a biomassa. Si tratta di combustibili di origine animale o vegetale ottenuti dagli scarti dell'agricoltura, dell'allevamento, dei rifiuti urbani, della lavorazione del legno. Gli impianti di riscaldamento a biomassa consentono da un lato di produrre energia a basso costo, e dall'altro di ridurre il problema dello smaltimento dei rifiuti. Fonte: www.edilizianews.it

Dove collocare la stufa per il riscaldamento domestico

Quasi tutte le stufe presenti sul mercato possono essere posizionate liberamente, ad eccezione di alcuni modelli che vanno installati a parete. Bisogna, però, seguire alcune regole. È preferibile collocare la stufa al centro dell'ambiente da riscaldare, soprattutto quella con sistema a irraggiamento, come la stufa a legna. Se la casa è su due livelli, la stufa deve trovarsi al piano inferiore, perché il calore, salendo verso l'alto, riscaldi il livello superiore. Va tenuto conto anche della presenza di una presa d'aria e della posizione migliore per il tiraggio ottimale della canna fumaria, fatta eccezione per i modelli che ne sono privi. Le stufe non vanno collocate né nei bagni né nelle camere da letto, tanto meno nei locali dotati di apparecchi a gas per il riscaldamento, cappe aspiranti e condotti di ventilazione collettivi. Vanno distanziate dalle pareti (di almeno 5 cm), da tendaggi e arredi, per evitare danni dovuti al calore, e isolate dal pavimento, se in parquet o in moquette, in maniera opportuna, ad esempio, con un rialzo. Fonte: www.newpalazzetti.it

Manutenzione e pulizia della stufa

Pulizia abituale e manutenzione periodica sono necessarie per mantenere le stufe efficienti. Per la stufa alimentata a pellet e a legna la pulizia riguarda soprattutto l'eliminazione della fuliggine e della cenere prodotta dalla combustione. Gli apparecchi più nuovi impiegano materiali che non richiedono alcuna manutenzione ordinaria, poiché attivano un sistema di auto-pulizia al raggiungimento dei 400 gradi centigradi di temperatura del focolare. La manutenzione periodica prevede una volta all'anno la pulizia della canna fumaria ad opera di un tecnico fumista qualificato, per eliminare i depositi di scorie che, oltre ad essere pericolosi, riducono il rendimento degli apparecchi. Per i depositi leggeri si agisce manualmente con delle spazzole, per quelli più resistenti si usano spazzole rotanti a motore. Anche per la stufa alimentata a metano è previsto l'intervento annuale di un tecnico specializzato. Se si possiede, infatti, una stufa a gas finto camino, simile nell'aspetto a un vero caminetto, ma senza l'onere della legna da caricare e della cenere da eliminare, la manutenzione sarà la stessa di una caldaia a gas. Fonte: www.casapratica.it

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