Bonus condizionatori: cos’è
Quando le temperature continuano a salire o al contrario cominciano a scendere inesorabilmente, il climatizzatore diventa un alleato molto prezioso. Anzi, per molti è assolutamente indispensabile. E se è vero che costa non poco, è anche vero che parte della spesa può essere ammortizzata tramite alcune agevolazioni fiscali confermate con la Legge di stabilità. Chiariamo subito un punto: si sente parlare spesso di Bonus condizionatori, però non esiste. Nel senso che la detrazione viene chiamata così ma in realtà si tratta dell’Ecobonus oppure del Bonus mobili e grandi elettrodomestici per le ristrutturazioni edilizie. Quindi ci sono due diverse opzioni e, come si può intuire, un’eventuale ristrutturazione della casa fa la differenza. Se state facendo dei lavori in casa e avete acquistato un condizionatore a pompa di calore potete usufruire del Bonus mobili, ovvero di un rimborso del 50 per cento; c’è la possibilità di ottenerlo anche se l’apparecchio non è ad alta efficienza, basta che risulti comunque a risparmio energetico e quindi sia come minimo in classe A. Questo bonus riguarda soltanto le unità immobili residenziali o le parti comuni, i condomini. In foto Nexya S4 E di Olimpia Splendid, condizionatore mono-split a parete a pompa di calore. Grazie ai motori Inverter e alle batterie caratterizzate da un elevato scambio termico risulta perfetto anche per gli ambienti molto ampi. Il kit wifi acquistabile separatamente permette il controllo dell’apparecchio da remoto; tramite l’App, cioè, è possibile programmare, impostare e gestire il climatizzatore da lontano, quando si è fuori casa.
Climatizzatori ed Ecobonus
Se invece non c’è una ristrutturazione in corso e nemmeno in programma, potete richiedere l’Ecobonus. Facciamo un piccolo passo indietro: l’installazione di un climatizzatore a pompa di calore rientra nella lista degli interventi finalizzati a migliorare l’efficienza energetica di un immobile, quindi ad abbattere i consumi; gli ambienti della casa vengono rinfrescati o riscaldati, e in quest’ultima caso si riducono le quantità di gas e combustibili utilizzate durante l’inverno. I climatizzatori permettono anche di sostituire in toto impianti ormai obsoleti, che consumano molto a fronte di prestazioni spesso insoddisfacenti. Ribadiamo che l’Ecobonus si ottiene esclusivamente per i modelli a pompa di calore ad alta efficienza in grado di sostituire completamente (quindi non semplicemente integrare) un impianto di riscaldamento già esistente. La detrazione è pari al 65 per cento della spesa sostenuta. Si fa presente inoltre che l’Ecobonus, al contrario del Bonus mobili, risulta fruibile per le abitazioni ma anche per i negozi e gli uffici. Naturalmente i bonus non sono cumulabili. Doveroso sottolineare che i climatizzatori rientrano fra i “beni significativi”, quindi sul loro acquisto viene applicata l’Iva agevolata con aliquota al 10 per cento anziché al 22 per cento. Questa aliquota non si può però applicare sul prezzo totale bensì soltanto sulla differenza tra il valore totale del servizio e il costo dell’apparecchio. In foto uno dei condizionatori della gamma climaVAIR VAI 6 Inverter di Vaillant, classe di efficienza energetica fino ad A++. Tutti gli apparecchi di questa linea sono dotati della tecnologia DC Inverter PAM + PWM. Grazie al nuovo ventilatore sagomato dell’unità esterna, l’estrazione dell’aria risulta sensibilmente migliorata rispetto agli standard e la silenziosità è maggiore. Le funzionalità di serie sono le seguenti: “X-Fan” per la deumidificazione della batteria interna, “Sleep” per la progressiva autoregolazione della temperatura notturna, “Repeat” per la memorizzazione programmi. I climaVAIR VAI 6 sono bianchi e hanno il display retroilluminato.
Agevolazioni fiscali per i condizionatori
Ricapitoliamo: se si acquista un climatizzatore per una casa in fase di ristrutturazione è possibile usufruire del Bonus mobili, ovvero di una detrazione Irpef del 50 per cento; se si compra un condizionatore indipendentemente da una ristrutturazione si può chiedere l’Ecobonus, cioè una detrazione Irpef del 65 per cento. Ovviamente il rimborso non è totale ma parziale e la cifra in questione viene divisa in 10 rate annuali di pari importo. Ci sono, però, precisi requisiti da rispettare. Innanzi tutto l’abitazione a cui il climatizzatore è destinata deve essere accatastata oppure deve risultare una richiesta di accatastamento in corso. Il contribuente deve inoltre essere in regola con il pagamento delle tasse. Proseguendo, è necessario acquistare l’elettrodomestico a mezzo fattura e quindi farsi rilasciare dal venditore una copia del documento di acquisto, con o senza scontrino. Il pagamento deve essere fatto con modalità tracciabile, quindi solo tramite bonifico bancario o bonifico postale; se si paga in contanti o con un assegno, si perde la possibilità di chiedere il Bonus mobili o l’Ecobonus. Sono ammessi i pagamenti con carte di debito e i finanziamenti. In foto il condizionatore Daikin Ururu Sarara, classe di efficienza energetica A+++. La tecnologia Inverter incrementa il risparmio energetico per una percentuale pari al 30 per cento, il sensore Intelligent Eye a 3 zone e la modalità Econo riducono i consumi eccessivi, ulteriormente abbattuti grazie alla pulizia automatica del filtro. L’App Daikin Online Controller consente di collegare il condizionatore alla rete Wi-Fi e controllare il climatizzatore da qualsiasi luogo tramite dispositivi Apple e Android.