La revisione caldaie è obbligatoria per legge
La revisione della caldaie è disciplinata dal DPR 74/2013. Si tratta di un intervento necessario per garantire la sicurezza degli impianti domestici. Contribuisce non solo al buon funzionamento dell’apparecchio, ma rappresenta anche un controllo di efficienza energetica e tutela dell’ambiente.
Una caldaia sottoposta a manutenzione regolare è meno soggetta a guasti. Questa attività riduce il rischio di incidenti e assicura prestazioni ottimali, evitando sprechi e consumi inutili.
La revisione del dispositivo gioca un ruolo importante nella riduzione dell’impatto ambientale. Un sistema efficiente emette meno sostanze nocive, contribuendo alla lotta contro l’inquinamento atmosferico e il cambiamento climatico.
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Ogni quanto va fatta la revisione caldaie
La manutenzione regolare è essenziale per garantire la sicurezza e l’efficienza degli impianti di riscaldamento. Dopo l’installazione, il primo controllo può essere effettuato al quarto anno, seguito da verifiche ogni 2 anni per le caldaie domestiche più comuni.
La frequenza della manutenzione varia a seconda dei tipi di impianto:
- Combustibile liquido o solido: impianti a gas metano o gpl, gasolio, legna, elettricità e pompe di calore richiedono interventi specifici. Ogni tecnologia è soggetta a interventi e controlli mirati.
- Potenza dell’impianto: se alimentato a gas metano, una potenza superiore a 100 kW necessita di revisioni biennali. Tale attività, in un apparecchio con potenza inferiore a 100 kW, deve essere effettuata ogni 4 anni.
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Quali interventi vengono effettuati
Il processo di manutenzione si compone di due interventi principali:
- La manutenzione ordinaria si concentra sulla verifica dello stato generale della caldaia. Il tecnico specializzato si assicura che tutti i componenti funzionino correttamente e che non vi siano parti usurate o danneggiate. Durante questa fase, viene effettuata anche una pulizia accurata del dispositivo per rimuovere residui e impurità che potrebbero compromettere l’efficienza e la sicurezza dell’apparecchio.
- Il secondo intervento, verifica che i fumi prodotti durante la combustione rientrino negli standard previsti dalla legge per le caldaie a condensazione a gas. Il controllo dei fumi è fondamentale per ridurre l’impatto ambientale dell’impianto e garantire la conformità alle normative.
Per gli impianti elettrici e le pompe di calore non viene effettuata la verifica dei fumi di scarico poiché al loro interno non avviene alcun processo di combustione.
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Chi deve sostenere le spese
Le spese relative alla pulizia, ai controlli di routine e alla revisione caldaie con verifica dei fumi, sono a carico di chi vive nella casa. Questo vale sia per il proprietario che per l'inquilino. Questi interventi rientrano tra le spese necessarie per garantire il corretto funzionamento degli impianti termici e la conformità alle normative.
Gli interventi straordinari, come la sostituzione della caldaia, restano invece a carico del proprietario dell’immobile. Tuttavia, l’inquilino ha l’obbligo di dimostrare di aver svolto regolarmente la manutenzione prevista dalla legge, presentando i documenti rilasciati dal centro di assistenza tecnica. Ogni intervento eseguito da un tecnico abilitato si conclude con il rilascio di un certificato. Questo documento attesta la conformità dei controlli effettuati e l’aggiornamento del libretto della caldaia.
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Cosa succede se non si fa la revisione caldaie
Il rispetto degli obblighi di manutenzione e revisione caldaie è soggetto al controllo da parte degli enti provinciali e regionali. Le verifiche vengono eseguite a campione da personale incaricato, che può richiedere i documenti e verificare che tutte le operazioni obbligatorie siano state effettuate.
In caso di mancato adempimento, si rischiano sanzioni pecuniarie pesanti, che possono variare da 500 a 3.000 euro. Inoltre, l’ente preposto può imporre la messa in sicurezza immediata dell’impianto. Può disporre il fermo della caldaia qualora venga riscontrato un rischio concreto per la sicurezza.
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