I pregi delle pareti divisorie amovibili
Le abitazioni moderne sono spesso caratterizzate da poche pareti e piante aperte: pensiamo agli open space, per esempio, e ai living che comprendono la cucina a vista. Non di rado, quindi, sorge la necessità di dividere lo spazio per creare una sensazione di maggior calore e intimità, per avere la possibilità di godersi momenti di privacy assoluta, ma anche per personalizzare e rendere più armonioso l’ambiente.
Una soluzione molto gettonata è rappresentata dalle pareti divisorie mobili: funzionali, pratiche, nella maggior parte dei casi espressione di un design contemporaneo ed elegante. Sono infatti caratterizzate da grande fluidità e leggerezza, pur essendo solide e affidabili; si maneggiano con facilità e non richiedono impegnativi lavori di installazione.
Le pareti mobili in vetro, per esempio, sono l’ideale per dare maggiore luminosità alla stanza, mentre quelle profilate in legno si rivelano perfette per le case arredate in uno stile un po’ più classico. Tante sono inoltre le pareti mobili decorate, che diventano elementi di arredo a tutti gli effetti.
E poi ci sono sistemi modulari componibili, le pareti scorrevoli realizzate nei più diversi materiali, le pareti mobili a libro o impacchettate, le pareti manovrabili: la scelta è vastissima. In foto la parete mobile in legno Anthea di Boffi.
Perché scegliere pareti divisorie in legno e vetro
Le pareti divisorie in vetro regalano leggerezza, luminosità ed eleganza all’ambiente in cui vengono installate. Permettono inoltre di separare due stanze ma allo stesso tempo mantenere un’armoniosa continuità visiva. E non si dimentichi che il vetro può essere non solo trasparente ma anche opaco, satinato, decorato o comunque lavorato in modo da rispondere perfettamente alle esigenze più diverse.
A volte il telaio è in legno, a volte i pannelli sono realizzati in legno e vetro. L’incontro di questi due materiali è sempre vincente nel campo dell’arredamento e lo è anche in riferimento alle pareti divisorie: si ottiene un’estetica essenziale e pulita, ma allo stesso tempo avvolgente, calda e rassicurante.
Le pareti divisorie in legno e vetro, inoltre, sono sinonimo di sostenibilità in quanto entrambi i materiali si possono riciclare al cento per cento; i migliori marchi, in più, utilizzano soltanto essenze riconducibili a foreste controllate con progetti di riforestazione.
I motivi del successo delle pareti divisorie libreria
Le pareti divisorie libreria, o librerie bifacciali che dir si voglia, sono una delle soluzioni più in voga, accattivanti e affascinanti per dividere un ambiente in due. E lo dimostra il fatto che anche i più famosi designer fanno a gara nell’ideare proposte in tal senso.
Le librerie freestanding dividono, sì, ma non chiudono; non sono come le pareti mobili. Consentono quindi di creare e godere momenti di privacy, ma anche di sfruttare al massimo la luce naturale ed evitare quel senso di “occlusione” che potrebbe risultare assai sgradevole.
Inoltre, e questo aspetto è di primaria importanza, sono un ottimo modo per tenere in ordine i propri libri e sfruttare il loro potere decorativo. I libri arredano, si sa. Le pareti libreria sono l’ideale per ripartire la superficie di un monolocale ma anche dividere lo spazio nella cameretta, o la zona notte dalla zona giorno, oppure creare una sorta di “zona franca” – definiamola così – fra l’ingresso e il resto dell’abitazione. Difetti? Uno solo: non permettono di avere un elevato livello di riservatezza. In foto la libreria bifacciale divisoria in noce E-110 di Dale Italia.
Quanto costano le pareti divisorie in vetrocemento
Vi piacciono le pareti divisorie in vetro ma vorreste qualcosa di più solido e originale? Amate i colori? Cercate anche un modo per sfruttare al massimo la luce naturale? Siete sedotti da giochi di riflessi e cromie? Se le vostre risposte sono affermative, allora la parete divisoria perfetta è quella realizzata in vetrocemento.
Le pareti divisorie in vetrocemento sono robuste, trasparenti ma non troppo e hanno una notevole capacità di diffondere, per certi versi moltiplicare la luce. Permettono quindi anche di risparmiare energia elettrica e persino di dimezzare la dispersione di energia termica: in quest’ultimo caso, il merito va al gas Argon inserito fra le due lastre di vetro, a pressione controllata, che fa incrementare le capacità di riflessione e trasmissione dell’energia solare.
Il prezzo medio di una parete in vetrocemento è pari a circa 2.000 euro, ma ci sono proposte molto più economiche così come molto più costose: dipende dalla ditta cui si affida il lavoro, dalle dimensioni della parete, dalla tipologia di mattoni in vetrocemento utilizzata. Il nostro consiglio è sempre lo stesso: rivolgetevi a più professionisti, richiedete un preventivo, fate il confronto e poi decidete.