Bonus riqualificazione energetica
La casa continua a essere fondamentale per gli italiani. Più di altri, il popolo tricolore è legatissimo al concetto di “casa” e considera prioritario l’acquisto di un’abitazione. Un obiettivo che viene prima di tanti altri. L’ha confermato anche un’indagine condotta da Doxa nel 2017 su un campione di 1.500 individui: il 94 per cento ritiene il focolare domestico un elemento importante nella propria vita. Secondo un’altra analisi, circa il 60 per cento degli italiani vive in un condominio. Ma il fatto è che moltissimi fra i condomìni del Bel Paese risalgono ad alcuni decenni fa, di conseguenza rispecchiano standard ormai superati e costringono gli abitanti a fare i conti con una serie di problematiche. Sono edifici, palazzi, villette che da un lato necessitano di rinnovamenti e dall’altro sono poco o per nulla conformi alla politica energetica attuale e alle norme antisismiche più basilari: basti pensare che oltre il 56 per cento degli immobili situati nelle aree a più alto rischio terremoti è stato realizzato prima del 1970. Gli adeguamenti sono molto impegnativi, in primis dal punto di vista economico, ma per fortuna arriva in aiuto la Legge di Bilancio 2018, che ha confermato diversi Bonus e ne ha introdotti di nuovi; l’obiettivo primario coincide con la riqualificazione energetica. Innanzi tutto, la manovra finanziaria ha prorogato l’Ecobonus a tutto il 2018 con alcune novità. Per l'acquisto e l'installazione di finestre, infissi e schermature solari, la detrazione è passata dal 50 al 65 per cento, mentre è rimasta invariata per pannelli solari per l’acqua calda, pompe di calore, cappotti termici e altri interventi sull’involucro edilizio. Per quanto concerne gli interventi relativi alle parti comuni, gli sconti del 70 e del 75 per cento sono stati confermati fino a tutto il 2021 con un limite di spesa di 40 mila euro moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio.
Il Super Bonus
Una novità molto importante contenuta nella Legge di Bilancio 2018 è la possibilità di sommare l’Ecobonus e il Sismabonus. Il maxi incentivo aggiuntivo è destinato alla riqualificazione delle parti comuni degli edifici condominiali ad uso residenziale, ma anche direzionale e commerciale. Ne possono beneficiare coloro che intervengono su un immobile sia per migliorarne l’efficienza energetica, sia per ridurre in modo significativo il rischio sismico. Per tutti gli interventi realizzati nelle zone sismiche 1, 2 o 3 il bonus risulta ancora più conveniente. Le percentuali di detrazione per la riqualificazione energetica delle parti comuni dei condomìni, normalmente variabili tra il 70 per cento e il 75 per cento, crescono infatti fino all’80 per cento se si passa a una classe di rischio sismico inferiore rispetto a quella di partenza e all’85 per cento nel caso di miglioramento pari a due classi di rischio sismico. Il tetto massimo di detrazione per unità immobiliare è pari a 136.000 euro e deriva dalla somma dei massimali dei due singoli incentivi (40.000 euro per l’Ecobonus e 96.000 euro per il Sismabonus).
Bonus micro-cogenerazione
La micro-cogenerazione è una tecnologia innovativa che permette la produzione simultanea di elettricità e di calore in sistemi di potenza inferiore ai 50 kW; è ecologica (in quanto riduce emissioni e inquinamento) e sempre più utilizzata per il riscaldamento delle abitazioni private. Con la Legge di Bilancio 2018 l’Ecobonus è stato esteso anche agli impianti funzionanti, appunto, tramite micro-cogeneratori; si può cioè usufruire della detrazione Irpef del 65 per cento fino a un importo massimo di spesa pari a 100 mila euro. Per avere tale beneficio, però, occorre installare micro-cogeneratori che comportino un risparmio di energia primaria stimato almeno al 20 per cento. Anche in questo caso la spesa sostenuta deve essere indicata nella dichiarazione dei redditi da presentare nel 2019 e l’importo del rimborso fiscale verrà suddiviso di 10 quote annuali di pari entità.