Indice Istat
L'indice Istat è un parametro in grado di misurare l'aumento dei prezzi dell'insieme dei beni e dei servizi destinati al consumo delle famiglie. Questo indice è uno strumento statistico, misurato dall'Istituto nazionale di statistica, che tiene conto dei consumi delle famiglie in uno specifico anno. In particolare l'adeguamento Istat tiene conto di 3 parametri fondamentali: quello dell'intera collettività nazionale, quello delle famiglie di operai e impiegati e l'indice armonizzato europeo. Il primo parametro valuta l'aumento dell'inflazione generale di tutto il Paese, il secondo si riferisce ai consumi delle famiglie e il terzo è stato sviluppato per comparare queste misure con gli indici europei. Tutti questi indici vengono calcolati seguendo una metodologia rispettata ed utilizzata a livello internazionale.
Rivalutazione Istat
La rivalutazione Istat è un parametro, calcolato annualmente, che valuta il costo della vita. I prezzi di tutti i prodotti, specialmente quelli alimentari, tendono a salire di anno in anno e l'adeguamento Istat si occupa di calcolare questo aumento tenendo conto di fattori come la disponibilità delle materie prime, l'introduzione di dazi, i mutamenti geopolitici. Tutti questi dati utili vengono collezionati dall'Istituto nazionale di statistica mediante ricerche e censimenti, ripresi poi dai mezzi di informazione e utilizzati dai vari governi vigenti. La rivalutazione dell'indice Istat incide effettivamente sulla vita quotidiana delle persone. Un esempio è l'aumento del canone di locazione correlato all'aumento di questo indice. Non è sempre detto che sia l'inquilino a dover pagare questo prezzo maggiorato, ma resta il fatto che il canone tende ad alzarsi di anno in anno.
Aumento Istat
L'adeguamento Istat è costante e incide su diverse spese tipiche nella vita di tutti i giorni. Principalmente l'aumento di questo indice tende ad incidere sul canone di locazione, con conseguente aumento dell'affitto. Tuttavia il canone di locazione non è il solo a risentire di questo aumento. Sono soggetti a rivalutazione annuale anche l'assegno di mantenimento, la rendita INAIL e la pensione. Non tutte queste rivalutazioni sono uguali dal momento che per ognuna vengono utilizzati indici diversi per il calcolo. Nello specifico vengono sfruttate diverse medie di classi di beni e servizi in un determinato arco temporale. Gli indici sfruttati per calcolare i vari aumenti sono: l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, l'indice nazionale dei consumi delle famiglia e l'indice dei prezzi al consumo armonizzato per i Paesi dell'Unione Europea.
Calcolo Istat
E' possibile effettuare un calcolo dell'aumento dell'indice Istat in grado di mostrare l'andamento dei prezzi per i beni consumati. Ci sono diversi indici che vengono sfruttati a seconda del tipo di aumento che si intende calcolare. L'indice Istat maggiormente utilizzato è quello che riguarda il consumo dei beni da parte delle famiglie (anche detto FOI). Si possono poi calcolare degli indici Istat che hanno tutti la stessa base. Se si vuole ottenere l'indice per la variazione percentuale è necessario calcolare il quoziente tra l'indice mensile più recente (espresso in percentuale) e l'indice mensile meno recente, il tutto sottraendo un valore di 100. Si potranno poi comparare i valori ottenuti per lo stesso mese in due anni differenti per calcolare la variazione in percentuale di quell'indice specifico tra due anni diversi.
Istat mese per mese
L'indice Istat può variare anche mese per mese. Questa variazione incide su elementi come: il canone d'affitto, l'assegno di mantenimento e la pensione. Sicuramente l'adeguamento Istat colpisce maggiormente il canone d'affitto perchè, per legge, la variazione dell'indice Istat dovrà essere applicata al prezzo mensile da pagare. Spetta al locatore decidere se applicare questo aumento sul prezzo dell'affitto oppure se farsi carico lui stesso della spesa. Per quanto riguarda la variazione di questi indici Istat mese per mese, comunque, si può cercare di calcolarli anche autonomamente. Questo procedimento consiste nel mettere a confronto gli indici più recente e meno recente, ad esempio quello relativo al consumo di beni delle famiglie, ottenendo così il valore aggiornato del mese corrente. Questo valore dovrà essere confrontato con quello degli anni precedenti per analizzare l'eventuale aumento dei costi.
Canone di locazione
L'adeguamento Istat incide in primo luogo sul canone di locazione. Il proprietario di casa è tenuto a decidere se aumentare il prezzo dell'affitto al locatario oppure se farsi carico lui stesso di questo prezzo in più da pagare. Nello specifico, per chi ha stipulato un contratto concordato, la legge prevede un adeguamento annuale al 75% della rivalutazione Istat. Per chi, invece, ha un contratto libero (ovvero 4+4 anni) l'aumento Istat può essere automatico o a richiesta. Questo adeguamento sul canone di locazione può essere calcolato sfruttando l'indice Istat di inflazione e come riferimento si prende solitamente quello più recente. La rivalutazione dovrà essere applicata al mese successivo a quello della scadenza annuale. Una volta identificato il tasso, si potrà applicare ogni anno la rivalutazione del mese effettuata rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.