Abuso edilizio
Per definizione, l'abuso edilizio è un illecito di tipo penale che riguarda tutti gli interventi edilizi che si realizzano senza avere i giusti permessi per farli o, comunque, senza dichiarare alle autorità competenti l'inizio dei lavori. L'abuso si definisce tale a prescindere dal tipo di terreno su cui si trova la costruzione. E' valido, infatti, sia che si tratti di un terreno non edificabile, sia nei casi in cui non vi siano i giusti permessi o qualora non vi sia stata comunicazione dell'avvenuta modifica riguardante un edificio già iniziato, con rilascio dell'autorizzazione a livello amministrativo. Quando si parla di abuso si parla anche di sanatoria. In base alla legge numero 47 del 28 Febbraio 1985 un abuso che non contrasta con l'urbanistica territoriale si può sanare tramite il permesso di costruire in sanatoria. Ovviamente è prevista anche una sanzione economica a cui far fronte. Per tutti gli abusi, che invece, sono stati fatti prima del 1942 non esiste obbligo di sanatoria.
Abusivismo edilizio in numeri
Valutare la quantità di abusi edilizi in numeri non è un gioco da ragazzi, specialmente perchè, fino a diversi anni fa, il fenomeno era molto diffuso, specialmente in determinate zone del nostro Paese. Mediamente, è possibile affermare che ogni anno in Italia circa 28 mila sono le abitazioni abusive che vengono costruite. Su tutto questo, circa 7 mila sono le infrazioni alla legge dal punto di vista edilizio rilevate e denunciate (quindi perseguite a norma) dalle forze dell'ordine. Risultano, in media, essere circa 10 mila le persone che risultano denunciate per aver commesso il reato di abusivismo edilizio. Fenomeno, quindi, dai grandi numeri, con oltre un milione di casi negli ultimi 30 anni in cui sono compresi sia le nuove costruzioni, sia gli immobili che sono stati ampliati ma per i quali lavori non era stata mai richiesta né tanto meno concessa l'autorizzazione.
Abusivismo edilizio sanzioni
L'abusivismo edilizio prevede pesanti sanzioni costituendo un reato di tipo penale. Chi lo commette, quindi, è soggetto a sanzione, in base a quanto disciplinato dal Testo Unico sull'edilizia. Per non incorrere in queste sanzioni, bisogna ottenere i permessi mediante, appunto, un permesso di costruire in sanatoria. In questo modo si è in regola. La sanzione minima, comunque, è sempre pari almeno a 516 euro. La prima sanzione a cui si va incontro è l'ordine di demolizione. In questo caso, entro 3 mesi si deve mettere tutto a posto, sennò avviene il sequestro dell'immobile e la successiva demolizione a spese del colpevole. Se l'immobile in questione è sottoposto a vincolo c'è il ripristino, sempre a spese del contravventore, con una multa fino a 5164 euro. Il medesimo discorso vale per la difformità parziale. Le sanzioni penali sono di 3 tipi. Una multa di 10.320 euro per mancata osservazione di quanto prescritto dal Testo Unico. E' previsto l'arresto fino a 2 anni e una sanzione fino a 51.645 euro per totale assenza di autorizzazione o proseguimento dei lavori in caso di negata autorizzazione.
Permesso di costruire in sanatoria
Per ottenere il permesso di costruire in sanatoria, e quindi per essere in regola nel processo di costruzione, occorre presentare apposita domanda. La documentazione necessaria non cambia di molto rispetto a tutte le altre tipologie di permesso. Questa documentazione, però, varia da Comune a Comune. Bisogna, poi, accompagnarla con un'apposita relazione per la doppia conformità. La costruzione, infatti, deve risultare conforme alla normativa urbanistica del Comune nel quale si trova sia nel momento in cui è stata costruita, sia nel momento in cui la domanda viene presentata. A questo punto, sarà necessario pagare la sanzione prevista, in misura variabile e scelta da apposite commissioni. Una volta presentata la domanda, sono concessi 60 giorni di tempo per esaminare la pratica. Dopo i 60 giorni, ne sono previsti altri 15 per l'emanazione del provvedimento finale.